Si è tenuto a Venezia, dal 21 al 23 novembre 2022 il “9° Simposio Internazionale sull’energia da biomasse e rifiuti” (https://www.venicesymposium.it/). Il Simposio è stato organizzato da IWWG (International Waste Working Group) con il supporto scientifico delle Università di Amburgo, Padova, Queensland, Rostock, Tongji e Zhejiang. L'evento si è svolto con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica.

Lo scopo del Venice Symposium è quello di concentrarsi sui progressi compiuti nell'applicazione delle tecnologie per il recupero energetico da biomasse e rifiuti e incoraggiare la discussione in questi campi. Numerose tipologie di biomasse e rifiuti contribuiscono alla produzione di energia e alla riduzione dell'uso di combustibili fossili attraverso processi biologici, chimici e termici. La produzione di energia da fonti alternative e il suo impatto sul cambiamento climatico sono tra i principali strumenti strategici implicati nello sviluppo sostenibile della società, in particolare in questo periodo in cui la geopolitica e la dipendenza dall'energia sono diventate una questione così importante.

Il gruppo Fabbrica della Bioenergia ha visto la partecipazione della Dr.ssa Arianna Catenacci in qualità di relatore con il seguente intervento:Sludge ozonation to enhance anaerobic digestion: a comprehensive approach from lab to full-scale, A. Catenacci, M Peroni, F. Gievers, M. Mainardis, M. Cascio, D. Soderino, E. Pasinetti, M. Bernardi, F. Malpei

Il lavoro presentato riguarda una sperimentazione condotta nell’ambito del progetto PerformWater2030 (http://www.performwater2030.it/) in relazione alla possibilità di pretrattare fanghi di depurazione con ozono al fine di rendere più efficiente la digestione anaerobica. Oltre allo studio degli aspetti scientifici legati al processo di ozonizzazione e alle interazioni esistenti tra ozono e costituenti organici ed inorganici presenti nel fango, il lavoro ha previsto anche la valutazione di diversi scenari di integrazione tra processo di ozonizzazione e digestione anaerobica dal punto di vista del bilancio energetico, delle emissioni di gas serra e del costo economico associato. Lo scenario più performante per tutti e tre gli aspetti è stato quindi implementato alla scala reale, permettendo così di verificarne la fattibilità tecnica.

I risultati e i dettagli di tale sperimentazione sono stati recentemente pubblicati su due riviste di settore: “Resources, Conservation & Recycling” (https://doi.org/10.1016/j.resconrec.2022.106539) e “Ingegneria dell’Ambiente” (https://doi.org/10.32024/ida.v9i2.402).

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